Forza e coraggio

La sveglia suona alle 7.30. Un po’ più tardi del solito, ma suona comunque. Mi metto a sedere sul bordo del letto cercando di fare meno rumore possibile.

Forza e coraggio.

Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì: prendo la mia “pillola del buongiorno” dal quarto scomparto del portapastiglie e la butto giù con qualche sorso d’acqua.
Inizio la mia solita routine mattutina: yoga, doccia, colazione con latte d’avena, cereali integrali, frutta e caffè.

Forza e coraggio.

Prendo il portatile dalla borsa e lo sistemo sul tavolo della sala. Collego il cavo dell’alimentazione, poi quello del mouse, poi quello delle cuffie. Premo il tasto di accensione.
Scarico la posta, controllo l’agenda, apro i documenti su cui ho lavorato già ieri. Inizio ufficialmente la mia giornata di lavoro.

Forza e coraggio.

Provo a concentrarmi sul da farsi. Rispondo alla telefonata di una collega. Ricevo un invito per una riunione video di lì a un’ora. Devo darmi una sistemata.
Scelgo una camicetta a righe. La cambio subito con una a fiori perché le righe orizzontali mi fanno improvvisamente pensare alle storiche divise dei carcerati. Metto un filo di trucco per rendermi presentabile.

Forza e coraggio.

Torno in sala. Chiudo la porta senza fare rumore. Mi sistemo nella mia postazione. Riguardo le informazioni sul progetto prima della riunione.
Arriva l’ora stabilita e si comincia. Attivo il microfono solo quando ho qualcosa da dire. Prendo appunti per evitare di perdere dettagli importanti.

Forza e coraggio.

È ora di pranzo. Preparo qualcosa di poco impegnativo: oggi un po’ di pasta con un sugo pronto.
Mangio veloce, in silenzio. Non vedo l’ora di tornare al mio lavoro.

Forza e coraggio.

Ritorno davanti al pc. Riguardo gli appunti presi. Mando una mail ai colleghi del team di progetto. Imposto la presentazione per il cliente.
Indosso le cuffie. Accendo la musica. Alzo il volume. Mi deconcentra, quindi abbasso il volume. Non mi estrania abbastanza, quindi la spengo. Continuo a lavorare.

Forza e coraggio.

Inizia a farsi buio, devo accendere la luce. Sta per iniziare la parte più lunga della mia giornata..
Avrei dovuto smettere di lavorare un’ora fa, ma non mi importa. Continuo, anche se so che nessuno me ne renderà merito. Anzi.

Forza e coraggio.

È ora di pensare alla cena. Non ho molta voglia di cucinare, meno che mai di mangiare, ma non posso evitarlo. Sarebbe anche peggio.
Preparo qualcosa di sbrigativo: filetti di merluzzo e insalata mista. Ceno veloce, in silenzio, prima di andare a sistemare la cucina.

Forza e coraggio.

Sono solo le 21. Non posso rimettermi al lavoro. Non posso leggere un libro. Non posso accendere la tv. Non so cosa fare. Decido di mettermi a letto, al buio e in silenzio.
Forse così non troverà altre scuse per urlarmi addosso.
Quando il lockdown finirà potrò di nuovo uscire di qui. E smettere di ripetermi “Forza e coraggio” per non sentire la sua voce rabbiosa, i suoi insulti, le sue minacce.

Forza e coraggio.
Racconto breve
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Racconto breve

Racconto breve in concorso per il Premio letterario Racconti nella Rete – XIX edizione 2020 http://www.raccontinellarete.it/

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