Il poster rappresenta il fenomeno della “Smarphone addiction”, ovvero la dipendenza da cellulari e da internet. Questo strumento si può paragonare ad una droga; crea dipendenza a tutti gli effetti poiché altera la vita quotidiana delle vittime (soprattutto i giovani tra i 18 e i 25 anni) modificando i rapporti dei neurotrasmettitori del cervello (ovvero le molecole che veicolano ed elaborano le informazioni tra le cellule del sistema nervoso), il ritmo sonno-veglia, la produttività, la vita sociale e le emozioni. Inoltre i sintomi in casi di astinenza, per esempio in quei momenti in cui la rete è assente oppure il cellulare è scarico, sono soprattutto ansia, nervosismo ed agitazione e nei casi davvero gravi anche vertigini, tremori e tachicardia.
Tutto ciò è il risultato di uno studio sudcoreano presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America. Per questo motivo ho voluto rappresentare l’impronta della mia mano che tiene con sè un telefono con il carica-batterie collegato in endovena al braccio.
Questa figura sta a simboleggiare il concetto di dipendenza e appunto il fatto che questo strumento possa scaricare e assorbire le energie non solo fisiche ma anche mentali. Per questo motivo il poster è intitolato “Smartphone can turn you off” ovvero “lo smartphone può spegnerti, scaricarti”.
Inoltre questo concetto è evidenziato dall’effetto di degrado del colore che emerge nella parte superiore della figura. Per realizzare questo poster mi sono letteralmente sporcata le mani, poiché per realizzare l’impronta mi sono colorata tutto il braccio e la mano con della china nera per poi trasferire lo stampo su dei fogli. In seguito ho scelto quello più adatto, l’ho scannerizzato e infine l’ho elaborato con gli appositi software.
