Bruno Munari è considerato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del 20° secolo. Egli ha mantenuto inalterata la sua estrosa creatività a sostegno dell'indagine costruttiva della forma attraverso sperimentazioni visive e tattili e, insieme, la sua grande capacità di comunicarla attraverso parole, oggetti, giocattoli. Inizialmente vicino al futurismo, se ne allontanò poi gradualmente dedicando la sua ricerca all'approfondimento di forme e colori e all'autonomia estetica degli oggetti.
Tra le realizzazioni più emblematiche di Munari si annoverano le "Macchine Inutili", congegni meccanici presentati come modelli sperimentali che indagano sulle possibilità percettive, che fecero di lui un precursore dell'optical art. Munari propone, per la sua particolare idea di un astrattismo fluttuante nello spazio, un nome paradossale, un nome che ha l’indubbio merito di farci riflettere, attraverso la sintesi di un ossimoro, sull’inutilità di ciò che è utile (la macchina) e sull’utilità di ciò che è inutile (l’arte). La "Macchina Inutile" è una composizione che cerca, attraverso la sua trasformazione dinamica, di suscitare nello spettatore la percezione di una forma instabile.
Macchina Inutile
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Macchina Inutile

L'obiettivo proposto è quello di creare la propria "Macchina Inutile", utilizzando almeno cinque aste di sospensione orizzontali e sperimentando Read More

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