Lanciai la palla ad Ayl al di là d'una fenditura che s'apriva nel suolo, ma il tiro riuscì inesplicabilmente più corto di quel che era nelle mie intenzioni, la palla cadde nel crepaccio, ecco: era diventata a un tratto pesantissima, no:era stata la voragine a spalancarsi enormemente, e adesso Ayl era lontana lontana, oltre una distesa liquida e ondosa che s'era aperta tra noi e spumeggiava contro la riva di rocce, e io mi protendevo da questa riva gridando:
- Ayl! Ayl! - e la mia voce, il suono, proprio il suono della mia voce, si propagava forte come mai l'avevo immaginato, e le onde rumoreggiavano più forte della mia voce. Insomma: non ci si capiva più niente di niente. Mi portai le mani alle orecchie assordate, e in quel momento sentii pure il bisogno di tapparmi naso e bocca per non aspirare la forte miscela d'ossigeno e azoto che mi circondava,
ma più forte di tutti fu l'impulso a coprirmi gli occhi che mi pareva scoppiassero. La massa liquida che si stendeva ai miei piedi era a un tratto diventata d'un colore nuovo, che m'accecava, ed io esplosi in un urlo inarticolato che di lì in poi doveva assumere un significato ben preciso: - Ayl! Il mare è azzurro!
Il grande cambiamento da tanto tempo atteso era avvenuto. Sulla Terra adesso c'era l'aria e l'acqua. E sopra quel mare azzurro appena nato, il Sole stava tramontando colorato anche lui, e d'un colore assolutamente diverso
e ancor più violento. Tanto che io sentivo il bisogno di continuare le mie grida insensate, tipo: - Che rosso è il Sole, Ayl! Ayl, che rosso!