Emily Salmaso's profile

Pillole di scrittura

Pillole di  scrittura
Una serie di poster nati per sintetizzare altrettanti racconti: frammenti, capitoli, pillole.

Idiosincrasie

Mi piace:
La cannella, disegnare, il rosa, le zucchine, i lamponi, la timidezza, l’astuzia, le storie d’amore, il collo, gli abbracci, la coperta, il Baileys, il ragù, le carezze, i film Disney, la musica indie, la professionalità, guardare il calcio, i rutti in libertà, i massaggi, gli occhi verdi, i silenzi, la gentilezza, l’odore dei libri, i lego, la spiaggia al tramonto, le olimpiadi, l’alba, le nuvole rosa, oziare, le foto dei miei nonni, le rose, le orchidee, il mattino, i panorami, i gatti, i ti amo, la cioccolata, camminare da sola...
Mi ricordo

Mi ricordo l’albero di fronte a casa; sembrava immenso, quando a guardarlo ero solo una bambina. 
Mi ricordo le ginocchia sbucciate.
Mi ricordo il cielo visto da distesa. 
Mi ricordo il filo di ferro che teneva attaccata la Barbie alla sua confezione.
Mi ricordo il profumo della casa di mia nonna.
Mi ricordo l’attesa prima della tempesta.
L'astuzia della figlia

C’era una volta, in un paese lontano, un contadino che zappava la sua terra insieme alla figlia e a un giovane aiutante. Il ragazzo veniva sempre lodato da tutti, perché era grande, grosso e possente, e con le sue forti braccia sollevava gli aratri, zappava la terra e trasportava cinque sacchi di grano in una volta sola. 
«Quanto invidio quel vecchio» diceva sempre un suo vicino «che può farsi aiutare da un giovane così prestante e in forze!»
La ragazza invece veniva sempre presa in giro, poiché era esile e minuta e lavorava i campi lentamente...
Cerca il punto

Apri gli scuri e lasci entrare la luce, ad illuminare la biancheria candida, le lunghe gonne nere e i ricami sui corpetti. È un pomeriggio di primavera, siamo appena tornati da scuola. 
Siamo noi due, e Giulia. Sempre in mezzo, come un’erbaccia in un’aiuola.
«Controlliamo per bene ogni abito. Dobbiamo trovare ogni buco. Portatemeli appena ne vedete alcuni.» dici con la voce autoritaria che ti viene naturale quando ricevi un incarico importante. “Costumista del gruppo folcloristico”, un titolo che brami da sempre; ti butteresti nel fuoco per salvare anche solo uno di questi abiti d’epoca...
La vertigine
Ecco cosa ricordò Emily. C’era un campo dietro casa sua, grande sette ettari. Lei non sapeva neanche quanti fossero sette ettari. C’era il sole che batteva, ma non troppo forte, perché erano già le quattro del pomeriggio e “prima delle quattro non si esce o ti scotti”, come la mamma le aveva detto, anche quel giorno, come ogni giorno. In fondo al prato c’erano gli alberi carichi di prugne ancora acerbe e di ciliegie ormai mature, che coloravano di macchie violacee il muro di piante verdi. Il profumo d’erba tagliata solleticava le sue narici.
E, proprio in mezzo al campo, c’era il tappeto elastico, tondo e liscio, con le sue molle a vista robustissime...
L'impresa

Era un uomo mite e insignificante. In ufficio nessuno s'interessava a lui. La settimana prima il collega Maurizio Spinelli lo aveva chiamato per nome, ma era il nome sbagliato. Quando glielo aveva fatto notare, lui gli aveva lasciato una pacca sulla spalla e un sorriso bonario.
«Scusa! Sai, l’età!». 
Il suo nome era Giacomo Garibaldi e il cognome non deve trarre in inganno. Aveva fatto la sua buona vita fino ad allora, ma nulla di eccezionale: nessuna avventura, nessun azzardo, non sia mai!...
Profumo di fiori

Il soffitto della basilica di San Pietro non lo lascia mai parlare. Lui cerca di dire, o anche solo pensare qualcosa ma quegli affreschi, quell’oro, quella luce: lo vogliono zitto. Attraverso le pareti della basilica è Dio a parlare. Sembra che il Signore le utilizzi da secoli per giudicare l’uomo. Lo fa principalmente con il suo silenzio, la parola che, nella sua assenza, ferisce più di ogni altra. Obi siede a testa bassa su una panca, e si lascia giudicare. La luce gli colpisce le braccia nere come una frusta. L’evangelista Marco lo fissa imperturbato, dall’alto dell’affresco in cui vive da cinquecento anni, e Obi sa che cosa sta pensando: “Quando morirai, assaggerai l’inferno”...
Dieci

Il 12/04/2001 Emily per colazione ha bevuto latte e nesquik, e due fette di pane con burro e marmellata. Il pranzo è stato ugualmente soddisfacente. 
Il 3/05/2006 Emily ha giocato per quattro ore con Alice. Hanno attraversato una voragine e sconfitto una strega. Hanno anche guardato un cartone animato.
Il 23/07/2008 Emily ha guardato sua madre asciugarsi i capelli. Nel pomeriggio si è guardata allo specchio.
Il 15/11/2008 Emily ha disegnato una chiesa...
Il flusso vitale

Alle 8.15 il cuore pompava regolarmente. Il sangue in circolo era composto da acqua, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine. Sciolti nel plasma viaggiavano anche proteine, lipoproteine, ormoni, colesterolo, glucosio, ioni. Direttamente dal cuore, il liquido descriveva un percorso familiare e monotono. Scendeva verso i piedi in esattamente 5,7 secondi; raggiungeva le mani in 2,3 secondi. Per invadere il cervello ci metteva 1,3 secondi, passando per l’arteria carotidea e innervando tutti gli angoli della materia grigia. Per spingersi in ogni singolo microscopico capillare del corpo, impiegava mediamente 9 secondi in tutto. Ogni battito partiva dal cuore...
La brama dell'insetto

Nel piatto di porcellana al centro del tavolo riposavano silenziose sei prugne. Una sola era perfettamente matura; delle altre cinque, tre erano ancora acerbe, una si poteva già mangiare sebbene non fosse ancora del tutto pronta, mentre l’ultima aveva un leggero e circoscritto strato di muffa recente. Una piccola mosca vorticava intorno al piatto, attirata dal profumo zuccherino che alle sue narici doveva essere una vera e propria esplosione di scariche sensoriali, tanto da farle dimenticare ogni altro scopo. Il piatto stava su un tavolo bianco, perfettamente liscio e pulito. Bianche erano le pareti, quasi accecanti; bianchi i mobili della cucina, bianche le sedie intorno al tavolo...



Il progetto
Pillole di scrittura
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