Il mio progetto di tesi “Labirinti e incastri” nasce dalla compenetrazione tra due artisti diversi ma che, nonostante il campo applicativo differente, hanno alcuni punti in comune.

Il primo è Wes Anderson, regista di fama internazionale noto per i suoi film caratteristici, con sceneggiature particolari e ambienti curati nel minimo dettaglio. I personaggi dei suoi film sono incastrati in un limbo, mentale, fisico e psicologico da cui non riescono ad uscire, a causa dei propri comportamenti distruttivi e dalle condizioni caratteriali e relazionali in cui sono bloccati. Il secondo artista da cui ho preso ispirazione è Maurits Cornelis escher, litografo, disegnatore ed incisore di origine olandese, noto per la creazione di stampe e disegni costruiti su strutture architettoniche assurde e impossibili.

il punto di incontro tra un artista e l’altro è proprio relativo a questo ambito. 

Sia i personaggi di Anderson sia i protagonisti delle strutture irreali di escher si ritrovano in un limbo, di cui riconoscendone o meno l’assurdità non riescono a venirne a capo, a capirlo e a farlo proprio per cercare di uscirne e liberarsene.

Da questo concetto ho avuto l’idea per la mia collezione. gli abiti, basati su un mood dai colori anni ‘70, caldi e terrosi, sono adattabili alle diverse situazioni, trasformandosi in capi diversi ma allo stesso tempo sempre uguali.

Gli abiti rappresentano proprio il labirinto in cui i protagonisti sono incastrati, riuscendo a riadattare il capo, da vestito a gonna per esempio, rimangono se stessi pur adattandosi al capo che si vuole indossare.