IL RUDERE
L’intervento sul rudere è volutamente leggero, viene unicamente inserito un nuovo piano di camminamento, composto da una griglia in acciaio galvanizzato, attorno alla quale vengono volutamente lasciati i detriti sulla quale crescono e prosperano le piante selvatiche, anche al di sotto della stessa griglia. Le mura vengono lasciate così come si presentano allo stato di fatto, con le evidenti sovrapposizioni di strati e le aperture sulle aree vengono ricavate dalle finestre presenti, per non danneggiare e alterare quel che rimane della struttura. Il progressivo processo di decadenza dell’edificio non viene volutamente interrotto, ma al contrario svelato, perché è proprio questo processo che racchiude l’essenza stessa della borgata e permette di raccontarne la storia.
Il rudere viene così trasformato in un vero e proprio catalizzatore di flussi, un’area che collega direttamente le principali attività rimaste del borgo. L’edificio, non avendo più il tetto si presenta come uno spazio ibrido e aperto, uno spazio pubblico che funge da passaggio ma anche da primo punto di arrivo per poter conoscere la storia e muoversi all’interno del piccolo borgo.