HighConcept
Il web èfatto di stanze, alcune di esse sono nascoste, dimenticate, create dainformazioni accumulate come detriti sul delta di un fiume e chesviluppano una propria coscienza. Qual è il senso di una stanzadimenticata? Chi decide se la sua esistenza è un errore?

Backstory
Il mondocon cui si relaziona il giocatore è un mondo virtuale, formatosicome un’anomalia, un grumo nel fluire generale delle informazioni;qui si sono trovate e riconosciute come coscienze due accountscaduti, due identità virtuali non più utilizzate, che – immemoridella loro provenienza - fanno di questa realtà il loro spazio divita, fermandosi anziché continuare a fluire.
Daimessaggi che il giocatore raccoglie, si coglie qualcosa della naturadi questa realtà, e qualcosa della relazione che ha legato questidue personaggi, che, giunti al momento in cui le loro visioni dellarealtà discordavano radicalmente, sono diventati nemici.

Sinossi
Ilgiocatore viene contattato da un personaggio particolare, che,portatolo sul sito del gioco – in cui compare la schermata di unospazio navigabile – gli chiede di aiutarlo ad uscire da quel mondo,un mondo virtuale e dunque falso.
Peraiutarlo, il giocatore deve recuperare pezzetti del mondo di gioco,che sono stati sparsi nel nostro mondo virtuale e che lui non puòprelevare e ricollocare dove necessario.
Ad ogni frammentorecuperato e riposizionato nel contesto designato, il mondo di giocosubisce una modifica: scompare qualcosa, si perde definizionenell’immagine, si distorcono i suoni.

Significatodel gioco
Il giocopresenta vari livelli di lettura: da giocare in tempi brevi –quindi con un respiro più da racconto che da romanzo massiccio –si propone di portare il giocatore ad una riflessione in più,offrendogli una soddisfazione narrativa oltre che quella ludica;questa riflessione riguarda il senso della realtà, se essa siaconsiderabile una prigione rispetto ad una realtà utopica, nonconosciuta ma in cui si ha fede, o se, invece, qualsiasi realtà dicui si ha esperienza sia ciò in cui si deve aver fede, e che nonesista, in alcun modo la possibilità o la necessità di raggiungerequalcos’altro: il gioco vuole portare il giocatore a rifletteresulla pretesa secolare di una verità unica e incontrovertibile, chel’uomo ha posto come ideale per molto tempo. Se ogni realtà ècoesistente ad altre realtà e non può essere ridotta ad un comunelivello con esse, la necessità di una regola assoluta, di unassoluto dogmatico, sfuma: la relatività regna e la dimensioneesperienziale assume un valore maggiore dell’ideale postoesternamente ad essa.
Inoltre,chiedendo al giocatore di smettere di giocare, si vuole farloriflettere sull’autonomia delle realtà virtuali, che, comeeffettivi mondi paralleli, possono sviluppare un senso diindipendenza dalla circostanza creatrice – per la stanza segretadel web, si fa ovviamente riferimento al mare di informazionidepositate da informatici, utenti, giocatori, frequentatori ecolonizzatori del web e che sono state dimenticate, abbandonate -.
Seil mondo di gioco è un mondo, esso può pretendere, ad un certopunto, la possibilità di autogestirsi, di ribellarsi ad una realtàesterna alla propria ed irraggiungibile, che ha dettato la suaesistenza ma che non può ridurre la sua realtà alla propria:smettendo di giocare, il giocatore riconosce il diritto a questomondo di esistere, sacrificando la sua necessità di giocare conesso, per salvarlo.