La richiesta della docente è stata quella di scegliere un'emozione e di realizzare un editoriale che racchiudesse e trasmettesse l'emozione scelta, nel mio caso la malinconia, attraverso determinate caratteristiche, come ad esempio colori, immagini, illustrazioni, texture e spessore delle pagine.

L'emozione che ho scelto è la malinconia, trovo che sia un'emozione molto forte e difficile da decifrare, per questo la trovo tanto affascinante quanto enigmatica e subdola.

Ho deciso di rappresentare la malinconia attraverso gli occhi di chi la prova, se pur celata in silenzio, descrivendo e rappresentando gli elementi che la caratterizzano e i ricordi di cui si nutre, con l'uso di spazi, font, immagini e anche elementi naturali, come ad esempio delle margherite secche, per rappresentare il tempo che si blocca, assemblando poi il mio lavoro con una rilegatura fatta a mano per attribuirgli una maggiore cura e singolarità.

Ho deciso di utilizzare il bianco e nero per suscitare nel lettore la sensazione di essere immerso all’interno di un vecchio ricordo, l’unico colore utilizzato è un lilla, poiché rappresenta il risveglio dell'anima e il controllo della razionalità sull'emotività, è la congiunzione tra il corpo e la mente. Ho deciso però di abbassarne la saturazione, per rappresentare il vortice di emozioni che sovrasta la nostra razionalità, portandoci così a immergersi in un turbolento e malinconico stato emotivo.

L'interno del mio progetto è introdotto da una carta con bassa opacità, la quale permette il passaggio della luce, l'ho utilizzata per offuscare le pagine poste al di sotto, così da proiettare il lettore all'interno di un vago ricordo, ormai annebbiato nella nostra mente.

Ho pensato di utilizzare questo tipo di carta anche all’interno dell’elaborato, ad esempio per schiarire delle immagini e rendere le parti testuali sopra di esse più leggibili, oppure per realizzare una busta con al suo interno delle margherite secche, in modo tale da renderne visibile il contenuto.

Le margherite sono uno degli elementi che ho voluto fortemente inserire all’interno del progetto, per rappresentare il tempo che si blocca, uno degli stadi della malinconia; ho voluto inserire anche delle parti scritte a mano, pensieri, così da differenziarli dal resto della parte testuale che descrive l’emozione in un modo più impersonale.

Nella doppia pagina dedicata alla sera, ho voluto costruire un collage di immagini e ritagli, è la parte più confusionaria dell’elaborato, poiché la sera è il momento della giornata in cui rincasiamo e facciamo i conti con noi stessi, nella nostra solitudine tutti i pensieri ci assalgono e la nostra testa diventa una grande lavagna piena di pensieri malinconici e ansie.

Ho deciso di dedicare una parte interna, più ristretta ed intima, posta al centro del mio lavoro ad una delle persone da cui ho tratto informazioni per questo lavoro.

Sono così andata a realizzare un piccolo fascicoletto in cui il suo ricordo, condiviso con me e che mi ha trasmesso tutta la sua malinconia, potesse avere e ricevere lo spazio che meritava. 

Nella prima di copertina ho posto la parola “malinconia.” come titolo del mio lavoro, suddivisa in sillabe per scandirne e rallentarne la lettura, con al di sotto la medesima parola ma sfocata ciclicamente, per renderla indefinita come una memoria; nella quarta di copertina ho deciso di collocare il nome del mio elaborato tono su tono, in modo tale da renderlo quasi impercettibile così da dare importanza alle altre informazioni che ho inserito: il mio nome, l’anno di frequenza, l’indirizzo svolto in NABA, il nome della docente e il corso svolto.

Sono molto soddisfatta del mio elaborato finale, sia graficamente e sia per il contenuto espresso, ho cercato di essere minuziosa anche nei minimi dettagli, poiché il tema trattato mi è molto caro e so che lo è anche per le persone che hanno deciso di condividere con me i loro ricordi pieni di malinconia.