Taking the perspective of who was already observing enabled me to finally see the ordinary world around me.
Questa è la prima foto "di spalle" che ho fatto, nella primavera del 2012.
Ho iniziato con lago e montagne, i luoghi dove sono cresciuta e che, osservati alle spalle di altri, mi sono sembrati all'improvviso più belli. Poi Bologna, la città in cui ora vivo, e altri posti tra nord e sud dell'Italia e dell'Europa.
Oggi, dopo ormai qualche anno, non riesco a fotografare con soddisfazione nessun tipo di panorama senza che ci sia un intruso. Per gran parte sconosciuti, alcuni amici e, scorrendo, un paio di volte troverete anche me.
 
Ho sentito dire molte cose sulla mobile photography. A me è stato detto che è la mia grande passione, altre volte che è stata la mia rovina.
Tutte queste foto le ho scattate con l'iphone. So che con un mezzo migliore il risultato sarebbe imparagonabile, eppure con la macchina fotografica non ne avrei fatta nemmeno una. Usare uno strumento così limitato mi fatto spostare l'attenzione verso ciò che era alla mia portata. Ho così riscoperto i posti di ogni giorno, ho cominciato a guardare gli angoli meno gloriosi dei luoghi che visitavo. 
 
Figura di grande riferimento per me è diventato Luigi Ghirri: "Cerco un punto di vista sul mondo esterno e una visione su un mondo più nascosto, interiore, di attenzione, di memorie spesso trascurate", diceva. Ho provato a spostare lo sguardo. Mi sono messa alla spalle di chi osserva, per scoprire nuove visioni, punti di vista che altrimenti avrei ignorato. Ho cercato quello di cui parlava e se, forse, l'ho trovato è stato grazie a un telefonino e alla schiena di qualche passante.
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From the back of other people I rediscovered my everyday environment

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