Nel corso del mio viaggio in Albania durante l’estate del 2019, ho avuto modo di osservare un paese ed un popolo ricchi di un’estrema forza comunicativa: come se quello che fu la dittatura fosse un passaggio indelebile nella loro storia. Camminando per le strade mi è anche sembrato di vedere i segni di tutto ciò che quel sistema ha lasciato; sulle case, nei palazzi ma anche nei volti di chi appunto l'ha vissuta.     Il 1991 in Albania è un anno di rottura: la crisi politica portò ventimila albanesi in piazza a Tirana a manifestare contro l’oppressione dittatoriale. L'Albania ora è “libera”. Ma oggi, a quasi trent'anni da questo fatto, con quale coscienza un albanese che visse il '91si ricorda tutto ciò che è stato? Se dovesse disegnare quello che ha vissuto come lo farebbe?  E soprattutto, è possibile associare un disegno spontaneo ad un ricordo? Quali sono i segni che farebbe? Segni:1991 è una tesi di ricerca sperimentale sul crollo del comunismo in Albania nel 1991. Questa ricerca si basa su principi di scrittura espansa, semiotica, psicologia ecologica e cognitiva. La ricerca costituisce un esperimento il quale mette in relazione le manifestazioni grafiche spontanee di determinati ricordi di un evento, che in questo caso è la caduta del regime dittatoriale comunista Albanese durante il 1991.